PELLEGRINAGGIO AL MONTE DEGLI ACERI  di Francesco Bevilacqua

Domenica 9 novembre 2014

I popoli primitivi e quelli più evoluti intellettualmente hanno una intuizione comune: il valore psichico e sociale della bellezza della natura. Una volta, un contadino del Madagascar, disse all’esperto di una organizzazione internazionale che lo incitava a produrre di più: “E perché mai dovrei farlo? Non avrei più il tempo di sedermi, sul far della sera, ad ammirare il tramonto” (episodio riportato da Serge Latouche). Ma troviamo atteggiamenti contemplativi di questo tipo in tutta la letteratura antropologica che riguarda gli ultimi popoli “selvaggi” della Terra. Qualcosa di simile accade (di rado) anche nel mondo “civilizzato”. I Giapponesi, in primavera, sciamano a centinaia di migliaia, in tutto il paese, solo per osservare la fioritura dei ciliegi. I Canadesi, in autunno, vanno ad ammirare i colori degli aceri (la cui foglia campeggia nella bandiera nazionale). Bene, io credo che è venuto il momento di diventare contemplatori anche noi, qui al Sud. In questi giorni il più bel bosco di aceri d’Europa – che sta in Calabria – nel territorio di Alessandria del Carretto – si mostra in tutta la sua smagliante bellezza. E’ l’acereta del Monte Sparviere. Colori da sogno, vivificati dalle sei diverse specie di acero che vi allignano tutte insieme, ognuna con sfumature diverse. E in mezzo il verde più chiaro degli ontani e quello scuro degli abeti bianchi. Da Timpone di Bardisce sino a Timpone della Neviera, dall’alta valle del Saraceno sino a quella del Sarmento (sul versante lucano), in questi giorni, è come se le pendici dei monti fossero accese di migliaia di candele dalle fiammelle gialle, arancione, rosse, carminio, viola. Queste visioni possono convincerci che vale ancora la pena di batterci per un mondo più equo, più solidale, più rispettoso, più “religioso” (laddove per religione intendo riconoscere la sacralità della vita in tutte le sue manifestazioni). Un mondo che ritrovi la misura. Un mondo che riacquisti il senso del limite. Per questo propongo, a tutti coloro che hanno a cuore la bellezza, di istituire, nelle prime due settimane di novembre di ogni anno, un pellegrinaggio al monte degli aceri.

Accompagnatore: Francesco Bevilacqua

Foto: Gabriele Fera

Video: http://www.youtube.com/watch?v=3GZDZBNDDw0

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