Arroccato sui monti del gruppo Reventino-Mancuso si trova Serrastretta, grazioso comune a circa 840 m.s.l.m. in provincia di Catanzaro. Stradine strette, antichi palazzi, vicoletti, casette addobbate con piante e fiori dai mille colori, laboratori artigianali, monumenti, artistiche chiese, il museo della civiltà contadina e artigiana, la natura con i suggestivi boschi sono il biglietto da visita per chi vuole raggiungere e visitare questo affascinante paese montano.
Il fiore all’occhiello di Serrastretta è l’artigianato del legno, in particolare delle sedie impagliate, che da secoli influenza l’economia del comune. I “mastri seggiari” erano abili nel costruire le sedie impagliate e ancora oggi il lavoro del maestro continua nelle antiche botteghe secondo l’antica tradizione, realizzando con cura i telai con legno di faggio della foresta adiacente al paese, e preparando l’impagliatura intrecciando i fili di “vuda”, una pianta delle giuncacee, sempre più rara, raccolta sulle rive del fiume Amato. Dopo l’adeguato trattamento, la “vuda” produce un filo di grosso spessore consentendo la realizzazione di disegni molto complessi che le mani abili dei mastri modellano con cura e sapienza.
Gli artigiani più bravi decoravano la spalliera incidendo forme astratte e disegni sacri o divini. Alcuni sediari serrastrettesi hanno ottenuto meritevoli riconoscimenti per il loro pregevole operato all’Esposizione di Torino e alla mostra di Tripoli.
Domenica 18 Aprile grande festa in paese per l’inaugurazione di un percorso, il n° 381 del Catasto dei Sentieri del Club Alpino Italiano, denominato “La via dei sediari”, organizzata dall’associazione Edrevia “La tribù degli Alberi” promotore e realizzatore del percorso, insieme alla Sezione di Catanzaro del Club Alpino Italiano.
Escursionisti di tutte le età, con alta presenza di famiglie con bambini, provenienti da tutta la Calabria e anche oltre, hanno camminato lungo le antiche vie percorse dagli artigiani serrastrettesi che dal centro storico del paese raggiunge la faggeta di Monte Condrò.
Dalla piazza antistante la chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Soccorso, si è attraversato il centro storico passando dalle botteghe dei maestri sediari, dove “mastri” e “mastre” si sono esibiti con dimostrazioni dell’antica pratica della costruzione delle sedie impagliate tipiche del luogo e offrendo biscotti fatti in casa e vino ai curiosi passanti. Il gruppo dei camminatori ha continuato lungo le erte salite del paese per raggiungere Colle Pica e ammirare un fantastico panorama sulla conca di Decollatura, le montagne della Sila e il monte Cocuzzo. Tra colorate fioriture e immersioni in boschi di castagno si sono raggiunte le “Pietre delle Quadarelle”, località con grossi monoliti dove sono stati rinvenuti graffiti preistorici a forma di coppelle, scoperti e studiati da alcuni archeologi aventi funzioni cultuali per le popolazioni del Neolitico che abitavano questi luoghi.
Dopo il passaggio per la vetta di Monte Condrò (1198 m.s.l.m.), emozionante immersione nella Faggeta di Condrò, bosco monumentale caratterizzato da altissime piante di faggio e dove si trova la leggendaria Pietra dei Margari, un tempo utilizzata come nascondiglio del tesoro dei briganti.
La camminata si è conclusa presso il rifugio di monte Condrò con un momento di condivisione del pranzo a base di salumi, formaggi, pietanze e dolci preparati e offerti dalle donne di Edrevia. Prossimo appuntamento in autunno, dove verrà inaugurato un altro percorso che attraversa il bosco dei giganti secolari di castagno.
Marco Garcea – Accompagnatore di Escursionismo