Domenica 24 settembre escursione nel Parco Nazionale della Sila, alla scoperta del bosco Caritello – Viperaro con i suoi alberi secolari e le cascate. Da Monte Spineto, accompagnati da Marco, Emanuele e Raffaele,  iniziamo il cammino con davanti un magnifico panorama sul mar jonio, i paesi della Presila e le dorsali che digradano sino al mare. Attraversiamo una variegata vegetazione arbustiva, un tratto in bosco di pino laricio e raggiungere la località Guerino e poi scendere, attraverso un sentiero stretto e pietroso a tornanti, in un bosco di latifoglie sulla pendice che affaccia sul torrente “Finoieni”, corso d’acqua con centinaia di cascate. Durante il cammino notiamo su alcuni tronchi i segni del picchio, le sue martellate crea perfetti cerchi, mentre su altri notiamo fantasiosi disegni, probabilmente i segni degli insetti xilofagi, i mangiatori di legno, che creano ingegnose opere d’arte. Siamo nel suggestivo “Bosco Caritello -Viperaro”, caratterizzato da alberi maestosi e plurisecolari di acero, cerro, ontano, rovere. Osservando la forma strana delle piante, ognuno di noi nella propria fantasia, li accosta a personaggi mitologici. Questo luogo qualcuno lo chiama “Foresta Eterna” in quanto gli alberi hanno un’età compresa tra i 300 / 500 anni e i tronchi sono coperti da muschio sino ai rami superiori. Proseguiamo verso il torrente in qu,esto tratto forma diversi salti dai nomi fantasiosi: Aquila, Ninfe, Tronco, noi riusciamo ad ammirare i salti “Anemone” e ”Pietra”.  

Nel bosco secolare è stata scoperta la Rosalia alpina (Linnaeus, 1758), una delle specie d’insetto più rare d’Europa. Si tratta di un coleottero protetto dalla Comunità Europea. La scoperta effettuata da alcuni ricercatori dell’Università della Calabria, che da anni conducono indagini entomologiche su specie di insetti della Sila. E’ un ottimo indicatore biologico di boschi vetusti di latifoglie in buono stato di conservazione e la sua presenza in questo territorio, conferma come l’ecosistema della Sila Piccola, è uno scrigno di biodiversità che conserva al suo interno caratteristiche di purezza, rendendolo un patrimonio unico da difendere e valorizzare. Altre specie sono state scoperte come l’Osmoderma Italicum, coleottero appartenente alla famiglia dei Cetoniidae, bioindicatore per la valutazione delle aree forestali vetuste, sia dal punto di vista ecologico che protezionistico e il Cucujus Cinnaberinus. Il rientro è stato accompagnato da un energico acquazzone che ha reso il bosco ancora più magico e fatato. 

Accompagnatore ASE : Marco Garcea

 

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