12 Maggio 2019

…tutto è avvolto nella nebbia, lei fa da sipario, cala la sua coltre fitta, adagiandola sul sentiero e celandolo ai nostri occhi….

Lo scenario   unico della Costiera più famosa al mondo, prezioso gioiello che orna il nostro stivale, è sotto di noi…Non lo vediamo, un dispettoso alone biancastro ne limita la visibilità, ma ne percepiamo la solennità e con riverenza ci apprestiamo a percorrerlo, malinconicamente bendati….La coltre fumante da clima tropicale va diradandosi e scopre lentamente dapprima le rocce sospese a picco, poi i rigogliosi terrazzamenti coltivati e pian piano squarci di azzurro lontanissimi, svelando finalmente, nella sua interezza, il magico spettacolo di quella costa ripida che si erge maestosa….

Attoniti e ammutoliti, la guardiamo ammirati e diventa realtà la tanto decantata sensazione di “essere sospesi tra cielo e mare”, proprio come degli dei…CHE L’ESTASI ABBIA INIZIO!!!!

E’ un inno alla bellezza, celebrato dalle ginestre in fiore, dalla roccia vertiginosa e imponente, cornice all’immenso azzurro che riluccica sotto di noi.

Si percorre il Sentiero, senza mai discostare lo sguardo dall’infinito blu sottostante, in barba alle vertigini e ai barcollamenti per via del terreno pietroso, quasi a non voler rinunciare a nessuna angolazione   e si perde talvolta l’equilibrio, si diventa tutti acrobati aerei, sospesi nel vuoto col naso all’ingiù.

Si cede il passo alle greggi di capre   che si muovono con abilità circensi sui dirupi, abituate   alle incursioni delle orde turistiche, sembrano non badare a noi, ostentano il loro incedere sicuro …le invidiamo!!!

Si incontra l’impavido   forestiero che percorre l’ affascinante mulattiera in senso contrario al nostro, pur con l’ingombro del neonato che si porta imbracato e poi l’anziano  turista che arranca faticosamente e si concede frequenti soste ristorative e l’aitante giovane che scalpitante cavalca l’ erta salita o la scoscesa strada e, alzando lo sguardo, si scorge pure lo spericolato arrampicatore catturato dalle verticalità rocciose.

Sostiamo piacevolmente nell’umile dimora del pecoraio, fintamente rozzo e selvatico, che improvvisa una degustazione di prodotti locali e ci invita a gustare il suo nettare degli dei e ci abbandoniamo alla convivialità, sorseggiando e brindando con gli sconosciuti pellegrini…

La fatica comincia ad avvertirsi, un po’ di ristoro lo si gode nel sottobosco che attraversiamo prima di scorgere il miraggio lontano di Positano.

 E’ la sua vista ad iniettarci una scarica di adrenalina e a darci la forza di proseguire spinti dalla proiezione verso l’agognata meta che passo dopo passo assume connotati più nitidi.

Il tratto di mare è attraversato da imbarcazioni riconoscibili da quest’altezza solo per le scie bianche spumeggianti che ne rompono l’uniformità e ne siamo abbagliati…

A Nocelle, piccola frazione di Positano, la salita si arresta e sostiamo in un “ Lemon Point” per ristorarci con il prezioso succo dell’agrume simbolo della costiera amalfitana, lui, sua maestà il LIMONE!!

Per chi come noi ha scelto di iniziare il percorso dall’ alto   l’ultimo tratto prevede la scalinata di 1700 gradini, che ci condurrà al traguardo del sentiero…le nostre ginocchia affrontano una dura prova, ma l’agognata Positano che ad ogni scalino appare più  vicina  è ammaliante come una sirena che intona il suo canto e ci incoraggia a incedere speditamente.

E il mare è finalmente al livello della linea orizzontale del nostro sguardo, il sentiero è conquistato .

Era questa una destinazione inserita nel programma CAI di Catanzaro già nello scorso anno, una frana aveva fatto si che se ne rimandasse la data…Quest’anno un maggio travestito da novembre sembrava volercene impedire nuovamente l’accesso…

Ma noi escursionisti appartenenti a questa Sezione del Club Alpino abbiamo   voluto fortemente regalarci il privilegio di calpestare questo suolo  divino,  di zigzagare per i tornanti di  queste territori dove i divieti di transito e stazionamento aumentano a dismisura nel tempo, ci siamo assoggettati pure   alla tassa di carico e scarico!!!!… e passatemi questa piccola spoetizzazione…non mi voglio dilungare nel decantare le doti del socio guida, conosciamo tutti il suo valore, sottolineo solo il suo coraggio e la sua ostinazione a crederci nonostante tutto remasse contro la fattibilità dell’uscita.

…Come coraggiosa è stata l’unita squadra    di circa 60 persone, veterani e alle prime uscite, che dimostrandosi estremante tollerante agli imprevisti e ai cambi di rotta, ha contribuito alla perfetta riuscita dell’escursione.

Alla prossima avventura…

                                                                                                          Elena ROMANO