6Piccolo racconto del piacevole,remunerativo,poco costoso fine settimana con CAI Giarre.

Raggiunta la Sicilia nel primo mattino, il bel tempo ci ha permesso di fare un bel bagno nel mare di  Roccalumera. Nel pomeriggio abbiamo proseguito per Giarre e nell’attesa della guida, uno spuntino con arancino e granita al pistacchio (che buona che buona !!!). Alle 14.00 prelevati da Giuseppe De Giorgio, calabrese di Torre Ruggiero (CZ), ma a Giarre da molto tempo,ci ha guidati  al castagno 100 cavalli, al castagno di Sant’Agata di “soli” 2500 anni,  alla grotta nevaio, ai monti Sartorius derivati da spaccatura vulcano, al rifugio-bivacco località Baracca,al bosco di pini dove si vedono gli intacchi dell’antica raccolta trementina=resina. Lungo il percorso scenario incantevole di betulle dell’Etna, mai viste tante in vita mia. Ho imparato dalla guida, esperto di vulcanologia-botanica-geologia, la fisica del Mongibello e delle varie colate che si sono succedute in quella zona nel tempo.Ormai sera abbiamo raggiunto il rifugio Citelli,1741 s.l.m.,dove abbiamo consumato la cena alla siciliana. Inoltre, abbiamo potuto ammirare la zona compresa tra Taormina-Castel Mola e Acireale dall’alto nonchè il sign. Vulcano. La mattina ci siamo svegliati all’alba per vederla ma non si è visto granchè per la foschia. Alle 8.30 abbiamo effettuato l’escursione al Serracozzo,interrotta a quota 2000,sopra la nera e spaventevole Valle del Bove,per via della pioggia e sopratutto della possibilità di fulmini molto pericolosi in questo territorio ricco in ferro.Ritorniamo indietro con la guida (che si doveva recare a Cardinale dove lo aspettava la moglie da parenti),  arricchiti e con la promessa che saremmo ritornati in questi luoghi.  

                                                                                                                                                  Socio Gabriele Fera ora un pò esperto di Etna.

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