Responsabili Stazione di Soccorso Alpino Catanzaro: https://www.sasc.it/stazione-di-soccorso-alpino-Catanzaro.html
Il C.N.S.A.S., struttura operativa del Club Alpino Italiano, è una libera associazione di volontariato apartitica, apolitica e senza fini di lucro ispirata ai principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci. Ha il compito di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e dei pericolanti e al recupero dei caduti. E’ una struttura nazionale operativa del Servizio nazionale di protezione civile.
La Repubblica italiana con legge n. 74 del 2001 ha riconosciuto il valore di solidarietà sociale e il servizio di pubblica utilità che il C.N.S.A.S. quotidianamente svolge.
L’ammissione al CNSAS è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti.
DOMANDA
Scaricare il modulo sul sito: https://www.sasc.it/ ed inviarla via mail a sasccalabria@gmail.com
CORSO ALPINO
Capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia, sci su tutti i tipi di neve.
REQUISITI per il SOCCORSO SPELEOLOGICO
Conoscenza della tecnica di arrampicata e di movimento in grotta, capacità di attrezzamento e di progressione su corda e in meandro.
Diventa Volontario
Per diventare volontari del CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico bisogna essere appassionati frequentatori della montagna. Non è indispensabile essere alpinisti o speleologi estremi ma occorre un buon livello tecnico in tutti i settori dell’alpinismo, estivo ed invernale, che si acquisisce piano piano partecipando alle esercitazioni ed alla formazione in sede, è necessario frequentare la montagna con regolarità ed essere capaci di muoversi in autonomia e sicurezza in ambiente impervio. Prima di diventare volontari o meglio ancora “effettivi” occorrono il tesseramento annuale con il CAI e 1 anno di formazione come aspiranti nei quali oltre alle attività formative di Stazione sarà importante partecipare ai trekking organizzati dal CAI. Dopo l’aspirantato si è sottoposti ad un esame a carattere regionale, superato il quale si diviene Soccorritori Effettivi.Tecnici, Medici e Infermieri sono formati dalle scuole regionale e nazionale del CNSAS, che sono riconosciute dalla legge italiana.
Le figure tecniche delle differenti specialità sono:– Operatore di soccorso alpino (OSA)- Operatore di soccorso speleologico (OSS)- Operatore di soccorso in forra (canyon) (OSF)- Tecnico di soccorso alpino (TESA)- Tecnico di soccorso speleologico (TSS)- Tecnico di soccorso in forra (TSF)- Tecnico di elisoccorso (TE)
Le unità cinofile sono: – Unità cinofila da ricerca in superficie (UCRS)- Unità cinofila da ricerca in valanga (UCV)
Oltre alle figure tecniche e cinofile, vi sono quelle sanitarie – Medici e infermieri di soccorso alpino – Medici e infermieri di soccorso speleologico – Medici e infermieri di soccorso in forra
A medici ed infermieri viene richiesta una preparazione tecnica di base. Per operare nel CNSAS è sufficiente che essi raggiungano il livello OSA, OSS, OSF.
A medici e infermieri viene erogata una formazione sanitaria specifica a cura della Scuola Nazionale Medici del CNSAS.
Per richiedere ulteriori informazioni visita il sito: www.sasc.it
RICERCA DISPERSO
La ricerca disperso, almeno in Sila, è la principale attività di soccorso richiesta a causa dei numerosi raccoglitori di funghi che si perdono durante le camminate, a qualche escursionista che va fuori sentiero
ROCCIA
Per quanto riguarda il Settore Roccia o meglio ancora Alpino, le principali attività svolte dal personsale del CNSAS della Stazione Catanzaro sono il recupero in parete, l’inbarellamento, lo sforramento delle squadre dai Canyon, il recupero con paranco, ecc. Le numerose possibilità di impiego del Soccorso Alpino negli interventi, necessitano di un ottima conoscenza delle tecniche di base ed avanzate sia di recupero che di autosoccorso che assicurano la corretta riuscita dei salvataggi in totale sicurezza del soccorso e del soccorritore.
CANYONING
Per avere un’idea dell’importanza del soccorso in forra, bisogna sapere che la forra è in genere una gola, una sorta di canyon, stretto e ripido, dovuto ad erosione, sul fondo della quale scorre di solito un corso d’acqua. In alcuni periodi dell’anno, il rivolo può aumentare in maniera considerevole la portata d’acqua, rendendo la percorribilità particolarmente difficile.
Il soccorso alpino trae certamente origine dall’innato spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato soltanto in tempi moderni con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo o ricreativo. L’attuale struttura del CNSAS nasce il 12 dicembre 1954 grazie alla tenacia del trentino dott. Scipio Scenico e alla lungimiranza del Presidente Generale del CAI Bartolomeo Figari, ma la sua storia è più lunga e le radici lontane:
1863
Nasce il Club Alpino Italiano, che, tra i suoi compiti istituzionali, prevede anche il soccorso in montagna.
1926
La Sezione di Lecco, il CAI-UGET di Torino, la Società Alpina delle Giulie formano squadre di soccorso alpino.
1932
lI CAI approva il “Regolamento per l’assistenza sanitaria in Montagna” con le prime Stazioni di Soccorso.
1938
lI CAI istituisce il “Contributo di Soccorso Alpino” in tutti i rifugi per l’acquisto di attrezzature sanitarie.
1946-1953
Numerose Sezioni CAI organizzano squadre di soccorso alpino e la SAT crea un vero Corpo di Soccorso Alpino.
1954
Il CAI istituisce il CSA (Corpo di Soccorso Alpino) che raccoglie in un’unica organizzazione tutte le strutture esistenti: Direttore Scipio Stenico.
1967
Il nuovo Regolamento cambia il nome del CSA in CNSA (Corpo Nazionale di Soccorso Alpino).
1968
Il Soccorso Speleologico entra a far parte del CNSA.
1969
Il CNSA viene insignito della medaglia d’oro al valor civile.
1990
Il CAI delibera il passaggio del CNSA a Sezione Particolare con l’attuale denominazione CNSAS.
2001
La Legge 74/2001 riconosce al CNSAS la funzione di Servizio di Pubblica Utilità.
Quando partite lasciate detto sempre a parenti, amici o gestore del rifugio la meta e l’intinerario previsto, in modo che possano dare l’allarme in caso di ritardo eccessivo.
– – – IN CASO DI INCIDENTE – – –
Raggiungi il più vicino telefono o “posto di chiamata”, chiama il numero: 118
richiedi sempre espressamente che sia allertato il CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
in quanto l’infortunato si trova in una zona montana, pedemontana o comunque in un ambiente impervio, non raggiungibile da autoambulanze.
Dare le proprie generalità ed inoltre comunicare:
il luogo da dove si chiama, il numero telefonico di tale recapito, il luogo, il tipo, la gravità dell’incidente, il numero delle persone coinvolte,
restare sul posto a disposizione della squadra di soccorso in arrivo e del responsabile che potrà richiedere, telefonicamente, ulteriori indicazioni.
Non abbandonare mai il telefono da cui si invia l’allarme.
COME CHIAMARE SOCCORSO
In caso di necessità la chiamata di soccorso deve avvenire tramite i numeri di soccorso specifici comunicando una serie di informazioni.
E’ fondamentale comunicare all’operatore di soccorso quanto segue:
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1. Da dove si sta chiamando (specificando all’operatore che ci si trova in montagna o in grotta).
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2. Il numero di telefono da cui si sta chiamando; il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
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3. L’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia o sicuramente un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
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4. La propria posizione se in posssesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS;
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5. Indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
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6. Cosa è successo;
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7. Quando è successo;
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8. Quante persone sono state coivolte nell’incidente.
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9. Le proprie generalità (fondamentali).
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10. Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc; .
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11. L’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc).
E’ indispensabile rispondere in maniera completa alle domande dell’operatore che avvia l’intervento di soccorso e raccoglie dati fondamentali per l’ottimizzazione dell’intervento stesso.
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Tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento;
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Condizioni meteo sul posto;
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Condizioni del terreno;
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Presenza di vento;
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Visibilità sul posto;
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Presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche ecc.