17
FEB
2016

Tra le sughere del Parco della Biodiversità Mediterranea

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Anche a Febbraio escursione del “Mercoledì Cai” dedicata alla comprensione dell’ambiente e delle peculiarità culturali del territorio, accompagnati da Marco Garcea e Francesco Colao. La camminata si è svolta nell’Oasi naturalistica Valle dei Mulini a Catanzaro. Abbiamo iniziato la nostra escursione attraversando un bellissimo bosco di sughere, in un luogo dove questa pianta (Quercus suber) sempreverde ha naturalizzato. Ci sono centinaia di piante giovani che dividono lo spazio con quelle più adulte che, maestose si innalzano verso il cielo. Il sughero è una specie termofila (muore ad una temperatura di -5 °C) che predilige ambienti caldi e moderatamente siccitosi. In Italia è particolarmente diffusa in: Sardegna, Sicilia, Calabria e lungo la fascia costiera meridionale della Toscana. Resiste bene agli incendi grazie all’azione protettiva che esercita sui tessuti sottostanti. Le foreste di sughero, dette sugherete, sono uniche, sono presenti in natura solo in sette paesi mediterranei (Algeria, Francia, Italia, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia). Sono apprezzate principalmente per la produzione di tappi di sughero. Forniscono un servizio ecologico cruciale, infatti gli alberi proteggono il suolo dall’erosione del vento e idrica aumentando la velocità con cui l’acqua piovana viene assorbita. La quercia da sughero è un negozio di carbonio, aiuta la riduzione dei gas a effetto serra nell’atmosfera, soprattutto nei primi anni della loro vita in cui crescono in fretta. La camminata è proseguita fino alla Fiumarella, nel tratto del ponte delle ferrovie della Calabria, per poi rientrare intrattenuti dai racconti di Raffaele Grimaldi.

Foto: Marco Garcea

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