Escursione da Colle Impiso a Colle Marcione – Parco Nazionale Pollino
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Escursione da Colle Impiso a Colle Marcione – Parco Nazionale Pollino
Sono le ore 9.30 di una piacevole e calda domenica di giugno, ci troviamo a Colle Impiso (1573 mt), raggiunto da Catanzaro in autobus. Da qui partiremo per una lunga escursione che ci permetterà di attraversare il cuore del Parco Nazionale del Pollino fino a Colle Marcione (1230 mt), in territorio di Civita (CS), passando per i Piani del Pollino.
Siamo in 42 ed insieme agli accompagnatori Raffaele Grimaldi (organizzatore) Francesco Colao, Marco Garcea e la collaborazione di Davide Muranelli iniziamo la traversata.
Colle dell’Impiso (che significa: passo dell’impiccato) è base di partenza di molte escursioni per raggiungere i Piani e le vette più imponenti del Massiccio del Pollino.
Si inizia attraversando un piacevole ed ombroso sentiero che pian piano ci allontana dalla visione della magnifica faggeta che riveste il versante Nord di Serra del Prete (2181mt) fino ad uscire in una ridente e verde radura che ci consente di osservare un piccolo scorcio del maestoso Monte Pollino (2248mt).
Si continua fino a che lo sguardo si sofferma sull’imponente valle glaciale del Serra del Prete quasi tutta rivestita di verdi ed imponenti boschi senza tempo. Dalle ampie radure dei Piani di Vacquarro risaliamo per quello che fu il letto di un ghiacciaio e dove oggi scorre il torrente Frido. Guadiamo il Frido e, attraversando un bosco di faggi in piena vegetazione, affrontiamo la “spezzagambe”, la ripida salita che ci permette di raggiungere Piano Toscano, ai piedi del Monte Pollino, dove si estendono le vaste e verdi praterie d’alta quota.
Stiamo percorrendo i Piani, attorno alle maggiori vette del Pollino, le colorate mandrie di bovini, ovini ed equini. Le pozze d’acqua a cui le mandrie vanno ad abbeverarsi e le doline, indicano che siamo su un territorio carsico.
Raggiungiamo la sella tra Serra Dolcedorme (2267mt) e Serra delle Ciavole (2130mt). Siamo al confine tra la Basilicata e la Calabria. Una breve sosta e si prosegue verso il Piano di Acquafredda dove sosteremo per la pausa pranzo. Il Piano di Acquafredda è un’enorme dolina di origine glaciale collocata a 1800 metri di altitudine. Dal piano l’imponenza della vetta più elevata del massiccio del Pollino, il profilo sinuoso della Manfriana (con il caratteristico tratto dell’Afforcata) ed i pini loricati che si affacciano da Serra delle Ciavole. Al Piano di Acquafredda a far da scenografia sono gli “alberi serpente”, caratteristici faggi il cui tronco, per effetto del peso della neve accumulato durante la stagione invernale, ha assunto nel tempo un andamento sinuoso come il corpo di un serpente.
Dopo la pausa riprendiamo il cammino per affrontare una dura discesa all’interno della Fagosa, bosco puro di faggi tra i più estesi del Pollino. Lungo il percorso ci rifocilliamo in diverse fresche e limpide sorgenti.
Attraversando il passo del Vascello scorgiamo la Cresta dell’infinito. Proseguendo si apre la vista del Monte Sellaro con la sua caratteristica forma a piramide isolata e la costa ionica. Il Monte Sellaro (1439 mt) è, insieme allo Sparviere, l’ultimo balcone del lembo orientale del Parco del Pollino che guarda verso lo Jonio.
Man mano che ci avviciniamo a Colle Marcione, ecco la spettacolare parete di roccia della timpa di San Lorenzo e poco più lontana, quella della Falconara.
Abbiamo raggiunto Colle Marcione, il bus è in attesa per riportarci a casa. Dopo il lungo cammino ci accomodiamo sulle comode poltrone del bus con nei nostri occhi i riflessi delle vette del Pollino e attorno l’eco delle campane dei bovini che pascolano tra le sue splendide montagne.
Marco Garcea