A Tiriolo: un’ escursione tra due mari
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Il CAI di Catanzaro a Tiriolo: un’ escursione tra due mari
19 ottobre 2014 – Ancora una gradevolissima domenica trascorsa alla scoperta della natura, della storia e della tradizione di un antichissimo borgo calabrese, Tiriolo, collocato su un’affascinante posizione tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno. Dopo esserci ritrovati alle 9.15 nella centrale Piazza Italia del paese, ci siamo diretti verso il Monte Tiriolo (838 m s.l.m.). Come spesso si dice in queste occasioni: “La fatica della salita è stata ripagata dallo splendido panorama schiusoci sulla cima”. Ebbene, questa volta tale affermazione ha un valore ancora più profondo, perché ci siamo trovati davanti a una veduta unica: i due mari, nella loro incantevole bellezza, separati solo da una stretta lingua di terra. A completare il suggestivo scenario la visione delle due valli dei fiumi Corace e Amato tra le quali si erge il monte. È stato facile allora comprendere il perché fu collocata qui la mitica Terra dei Feaci, dove finalmente il naufrago Ulisse trovò ospitalità prima di raggiungere la sua ambita Itaca e soprattutto è stato facile comprendere le parole della nostra guida che ha più volte riferito: “Tiriolo in passato era un vivace centro economico in virtù della sua posizione strategica”.
Il cammino è proceduto lungo la cresta del monte, fino a raggiungere un osservatorio astronomico non più (e visti i progetti di ripristino “non ancora”) in funzione, l’ingresso della grotta del re Niliu che leggenda vuole arrivi fino al mare e i resti di una chiesa medievale orientata, lasciandoci finalmente alle spalle delle inquietanti installazioni radiotelevisive che svettano sulla cima del monte.
Nel pomeriggio (instancabili soci Cai!) abbiamo visitato il centro storico di Tiriolo accompagnati da una guida che ci ha condotto, tra vicoli e scalinate, alla scoperta dei palazzi storici, delle chiese e dei ruderi del castello aragonese. È stata un’interessante occasione per scoprire illustri personaggi del passato, ammirare i settecenteschi balconi in ferro battuto e congetturare sulla funzione delle maschere apotropaiche (necessarie per allontanare le forze del male) presenti sulle pareti esterne di molte case. Accanto all’ammirazione per la bellezza dell’architettura, si è affiancata l’amara riflessione sulla trascuratezza in cui versano alcuni di questi beni e sull’enorme potenziale turistico che il paese avrebbe. Tuttavia la successiva visita a una bottega di artigianato locale, al Museo del Costume Tradizionale e all’Antiquarium ci ha fatto percepire un forte orgoglio per l’importante storia e per la ricchissima tradizionale locale. Particolarmente emozionante è stata la visita al suddetto Museo del Costume Popolare, perché negli occhi di ognuno di noi si è accesa visibilmente la memoria di ricordi d’infanzia, ricollegabili anche solo a qualche singolo elemento di tali vesti. Di queste, a Tiriolo, si continua a realizzare il caratteristico “vancale”, scialle artigianale in seta o lana, oggi venduto a turisti e non solo attratti dalle splendide lavorazioni.
Abbiamo accolto con piacere la notizia che a breve inizierà, nel paese, una campagna di scavi archeologici per ridare luce ai reperti antichi, così come la notizia della possibilità di scaricare un’applicazione sul cellulare che spiega la storia degli elementi più significativi del borgo.
Nel tardo pomeriggio, stanchissimi, ma tanto arricchiti da una giornata piena di scoperte, abbiamo raggiunto le auto per il rientro, abbracciando prima con lo sguardo i due mari che abbelliscono Piazza Italia più di qualsiasi opera d’arte e salutando questo paese che lotta tra modernità e valorizzazione del passato.
Gabriella Catroppa
Soci accompagnatori: Teresa Garcea e Rosmarì Ciampa
Si ringrazia per la collaborazione: Raffaele Grimaldi, Ivana Bevacqua e l’amministrazione del comune di Tiriolo
Foto: socio Marco Garcea
Video sul nostro canale youtube: http://www.youtube.com/watch?v=4ucM2nrJY5g