Escursione fra le colorate e profumate distese della
“Riserva naturale Gariglione – Pisarello”
Fin dai tempi remoti la Sila è stata considerata una delle più importanti foreste d’Italia e la sua natura lussureggiante e varia permette, a chi la visita a piedi, di sentirsi in contatto diretto con i suoi elementi primordiali.
Il nostro è stato un viaggio nel patrimonio floristico – naturalistico dal grande valore scientifico, ogni passo un libro aperto della natura, guidato e raccontato dal socio esperto in botanica Ciccio Iiritano. Siamo partiti dal piccolo laghetto di Tirivolo, località del comune di Zagarise (CZ) nata intorno agli anni ‘30 del secolo scorso come villaggio di sosta ed accampamento per gli operai delle industrie boschive, in particolare tedesche, e per i carbonai.
In questi luoghi, secondo studi fatti dal prof. Stefano Montanari, si respira l’aria più pulita d’Europa, così pura da essere paragonata all’aria del Polo nord. Qui numerosi erano gli alberi secolari di pino laricio, faggio, abete bianco che vennero, purtroppo, tagliati in massa tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. L’unico esemplare rimasto era il“Prometeo”, aveva 800 anni, fu bruciato da ignoti nel 2001, “forse” da qualcuno contrario all’istituzione del Parco Sila. Aveva dimensioni colossali, ed era ritenuto il più grande abete d’ Europa, misurava 35 mt di altezza ed un tronco con circonferenza di 10,20 m. Ora non rimangono che i suoi resti.
Il nostro viaggio è proseguito lungo ampie vallate ricoperte di fiori colorati come gli asfodeli, le scille bifolie, le orchidee selvatiche,i narcisi,la Hedysarum coronarium (sulla), intervallato da passaggi tra boschi d’alto fusto di faggio e abeti bianchi.
Il tour naturalistico si è concluso con la condivisione del pranzo presso il nostro rifugio “L.Grandinetti” Cai Catanzaro, a cui hanno partecipato due amici escursionisti in visita tra le montagne silane, si sono fermati da noi per chiedere informazioni e non hanno potuto rifiutare il nostro invito. La Calabria è anche terra di grande ospitalità e… un saluto a Matteo di Cesenatico e Marco di Padova.
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