LA VITA E’ UNA… “CENGIA”
L’incipit di stasera non è dei migliori, devo riconoscerlo, ma secondo me rende bene l’idea di ciò che è stata l’escursione di oggi.
Il termine cengia deriva dal latino “cingulum” che significa cintura. Indica una piccola sporgenza di roccia, su una parete verticale, spesso sede di un percorso o un sentiero.
Ma lasciamo da parte le questioni etimologiche e veniamo a noi.
Oggi eravamo all’interno del Parco Nazionale del Pollino per affrontare una via ferrata d’eccezionale valore paesaggistico, tra le più spettacolari del Sud Italia, che si sviluppa attorno al costone roccioso sul quale sonnecchia dolcemente l’abitato di Cerchiara.
Partiti in 18 dai ruderi del castello medievale, siamo stati accompagnati dalle nostre guide Vittorio Luzzo e Davide Muranelli, tra una vegetazione in prevalenza di ferule, verso la gola del torrente Caldanello. E’ stato più volte necessario calarsi in verticale ma l’operazione è stata resa agevole dal Soccorso Alpino di Catanzaro.
Il “Ramo Imperiale” della via ferrata, aperto di recente, ci ha riservato numerose emozioni: la vista delle acque che scorrono nel cuore dell’Orrido, ad una cinquantina di metri dallo stretto sentiero, ed alcuni passaggi particolarmente esposti, hanno messo a dura prova la saldezza dei nostri nervi mantenendoci costantemente in tensione.
L’escursione è terminata all’interno dell’abitato di Cerchiara, dove siamo stati ricondotti da un un sentiero in leggera salita e dalle nostre esperte guide.
Io credo, in fondo, che il cammino di oggi sia una metafora della nostra esistenza: passaggi esposti, salti in verticale, momenti in cui credi di non farcela ad attraversare quella stretta cengia che a volte diventa la tua vita.
Spesso poi ti rendi conto che non puoi tornare indietro e l’unica strada è provare a restare in bilico sul baratro, o come scrive Franco Arminio “in piedi sulla frana”, sulla cesura che separa te e i tuoi desideri.
Allora scopri di non avere altra scelta: afferri con forza quel cavo, fidandoti dei tuoi amici e duellando con decisione col tuo limite e con le tue paure.
E scopri che quel confine puoi lentamente spostarlo un po’ più in là e affrontare, insieme agli altri, l’affascinante ed esposta parete della vita. Socio Raffaele Arcuri – 13/04/2014
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