Sul Monte Gariglione – escursione del 29 settembre – il racconto
comment : 0
“Rifugio Cai “L.Grandinetti” (1611 mt) – Caserma Gariglione (1654 mt) – Monte Gariglione” (1765 mt) “
Circa 25, tra soci, bambini e amici del Cai, che domenica 29 settembre hanno calpestato le stupende praterie della Sila ed il magnifico bosco del “Monte Gariglione” (1765mt) punteggiato da alberi secolari, gli ultimi rimasti a testimonianza di una splendida foresta che ad inizio secolo era di proprietà di una società boschiva tedesca che ne sfruttava intensamente il legname. Il Monte Gariglione (Gariglione deriva da “cariglio”, specie quercina),è il più alto monte della Sila Piccola ed è posto sul lato orientale dell’altopiano silano, tra il fiume “Tacina” a nord e il torrente “Soleo”, affluente del Tacina, a sud. Il Tacina, che nasce dal Timpone Morello, separa il monte Gariglione dal monte Scorciavuoi (1745 m ). Il Soleo, che nasce nei piani di Tirivolo, lo separa dal monte “Femminamorta” (1723 m). La foresta del “Gariglione” è considerato un Santuario della Natura da conservare e proteggere da reiterati saccheggi subiti in ogni epoca; all’inizio del secolo scorso intorno ad esso, si è costruito una ferrovia “Decauville” per consentire ad una ditta boschiva austriaca di trasportare il legname esboscato verso un’apposita teleferica che, per inerzia, faceva giungere a valle, verso Petilia, i tronchi appena tagliati. Attualmente la foresta è interessata da studi scientifici in quanto la varietà locale di abete (Abies alba), sembra abbia proprietà che inducono maggiore resistenza alle piogge acide ed il suo seme è costantemente ricercato dai forestali dei paesi centroeuropei per rinnovare e ricostruire i loro boschi. Dal monte prende il nome la “Riserva Naturale Gariglione – Pisarello”. Oggi niente fretta,niente arrampicate, niente ascese, ma solo una splendida e semplice passeggiata nello scenario fiabesco della Sila. Partiti dal rifugio “L.Grandinetti” (1611 mt), attraversando il fondovalle invaso da centinaia di mandrie di mucche al pascolo, abbiamo raggiunto la “Caserma forestale Gariglione”, uno chalet in stile alpino che una società forestale realizzò ai primi del secolo per ospitarvi le maestranze durante i tagli. Da qui abbiamo imboccato il sentiero n°9 “Sentiero dei Giganti” che attraverso un magnifico bosco di splendidi “alberi giganti”, ci ha condotto verso la vetta boscosa del Monte Gariglione. Lungo tutto il tragitto un libro aperto di maestosi ed eleganti alberi, alcuni già tinteggiati del rosso autunno, tra cui la farnia, il cerro, il pino laricio, l’ontano napoletano, l’acero, l’agrifoglio, il faggio silvestre, l’abete bianco e rosso. Qui sopravvivono il vecchio ed il nuovo, i fusti e le chiome di grandi abeti che tanto impressionarono negli anni venti del secolo scorso il naturalista scozzese Norman Douglas, che così descriveva questa parte di Sila nel suo viaggio compiuto nel 1915:
“Era un autentico urwald o giungla vergine. Per quanto mi risulta non esiste niente di simile da questa parte delle Alpi e nemmeno sulle Alpi stesse. […] All’epoca della mia visita era dunque una foresta vergine, mai sfiorata da mano umana…”
Al termine abbiamo consumato il pranzo nel rifugio Cai posto in una radura di incomparabile bellezza, in località “Latteria” del comune di Zagarise (CZ) a quota 1611 mt. Ristrutturato sui vecchi ruderi realizzati intorno al 1929, su un architrave restano ancora impresse le lettere “M.N.F.” ovvero “Milizia Fascista Forestale”. Si trattava di due strutture in muratura di pietra, tipica della zona, una era adibita a stalla per bovini, da cui, forse, il toponimo “Latteria” della località, mentre l’altra, costituita da due stanze ad ingresso separato, si presume venisse utilizzata come sede della “Milizia Forestale” ed alloggio per i pastori oppure caseificio.
Clicca sul seguente link per il video: http://www.youtube.com/watch?v=lGtOI_xUWJA&feature=c4-overview&list=UUvX-2lLMpu_J0xm9MNxG1_g