Domenica 30 giugno tappa nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, massiccio montuoso dell’Appennino meridionale, situato nella Calabria meridionale. Scolpito dalle acque delle fiumare, sormontato da umide faggete, cosparso da bizzarre rocce, gole selvagge e una moltitudine di cascate, è stato istituito parco nel 1994 e la vetta più alta è il Montalto (1.956 mt). Ha un’estensione di circa 80.000 ettari, il suo territorio merita una visita accurata, senza fermarsi solo ai centri turistici segnalati dalle guide, ma cercando percorsi e sentieri che avvicinano al cuore più vero della montagna. La nostra escursione prevede la risalita della fiumara “Calivi”. Il “calivi” nasce alle falde del monte “Misafumera”, costeggia l’ex sanatorio posto sui piani di Zervò e scendendo a valle si getta nel fiume Petrace. Dal ponte sul Calivi, a monte della cittadina di S. Cristina d’Aspromonte, siamo partiti lungo un sentiero non segnalato per raggiungere due cascate, “Teresa” e “Paola”. La risalita ci ha impegnati sul greto acciottolato della fiumara con continui guadi e scavalcamenti di enormi massi di granito; questi massi sbarrando le acque della fiumara, creano bellissimi salti e piccoli laghetti lungo tutto il percorso. Dopo circa due ore e mezzo, si è giunti alla prima cascata, chiamata dai locali “u schicciu i Teresa”. Alla base un piccolo laghetto dalle acque limpidissime dove qualcuno non ha resistito ed ha fatto il bagno. Dalla cascata “Teresa”, inoltrandoci in un boschetto di lecci, alla fine di una breve ma ripida salita, e attraversando uno strettissimo sentiero che ridiscende nel torrente a monte della cascata raggiungiamo dopo circa 30 minuti la cascata “Paola”. Anche questa è caratterizzata alla base da un piccolo laghetto e anche qui qualcuno ha fatto il bagno. La particolarità di questa cascata è che è formata da due salti successivi, visibili però dall’alto salendo su un ripido sentiero. La bellezza selvaggia e incontaminata, i continui salti d’acqua, i piccoli laghetti, i riflessi dorati e argentei dei sassi hanno ricompensato ampiamente la fatica dell’escursione che è terminata nel tardo pomeriggio.
Gli accompagnatori sono stati: Vincenzo Peris e Salvatore Messina