E’ tornare indietro nel tempo…
Una due giorni nel cuore della Basilicata. Partiamo dalla Calabria per raggiungere le dolomiti lucane passando dall’antica Craco, un borgo in pietra che sorge su uno sperone roccioso tra le campagne della Basilicata. Gravemente danneggiato da un terremoto è stato abbandonato negli anni ‘60. Il mistero che lo avvolge incuriosisce molti curiosi e si trascorre un pò di tempo a osservare qualche scorcio nell’assoluto silenzio della natura. Si prosegue verso Accettura (MT), nostra sede alberghiera e luogo celebre nel mondo per l’ antichissimo rito nuziale fra “due alberi”. Infatti nel giorno dell’Ascensione, taglialegna e boscaioli vanno alla ricerca dell’albero più alto e dritto del bosco di Montepiano, l’albero del “maggio”, mentre il giorno della Pentecoste, i giovani nei boschi vanno alla ricerca della “cima”, un agrifoglio spinoso e ramificato, che diventerà la sposa del “maggio”. Nel pomeriggio iniziamo il viaggio fra i due centri di Castelmezzano e Pietrapertosa, al centro della Basilicata, nel cuore del Parco regionale Gallipoli-Cognato – Piccole dolomiti lucane. Visitare questi luoghi è compiere un viaggio nel tempo tra paesaggi selvaggi, dal fascino primigenio. Basta percorrere l’antico tratturo denominato “ delle sette pietre” (sentiero 201 Cai) per rendersene conto. Da qui sono passati greci, longobardi, normanni, arabi, quest’ultimi hanno lasciato tracce della loro permanenza nelle caratteristiche abitazioni del quartiere “Arabata”. Anche i “Templari” hanno lasciato traccia lungo le vie principali di Castelmezzano, in particolare nella Chiesa di Santa Maria dell’Olmo (una croce templare è all’esterno delle proprie mura). Guglie di roccia s’innalzano al cielo tra sconfinati panorami di boschi e foreste, ognuna con una conformazione diversa che nell’elenco della fantasia popolare ha dato nomi diversi: il becco della civetta, l’aquila reale, il gufo, l’incudine. A generare questa meraviglia è stata l’azione erosiva degli agenti atmosferici combinata a quella dei fiumi e torrenti che li attraversano. Le strade per raggiungere i due borghi fra i più belli d’Italia e fra i più alti della Basilicata, sono tortuose e danno la sensazione di toccare “terre estreme” e forse per questo mantengono un fascino ancestrale. Nei punti più inaccessibili nidificano specie di uccelli quali il nibbio reale, il falco pellegrino e non è difficile identificarli mentre liberi volano tra l’infinito azzurro cielo, anche perchè attraversando i sentieri che conducono alla roccia delle dolomiti lucane, ti trovi a tu per tu con il cielo. Per gli amanti delle emozioni forti c’è la possibilità di compiere un’esperienza unica e indimenticabile: il “volo dell’angelo“. I soci Claudio e Rosanna ci sono riusciti, imbracati a pancia in giù a due cavi di acciaio, sospesi a 400 metri d’altezza hanno “volato” tra i due borghi a una velocità di 120 Km orari, trasformandosi per qualche minuto in “angeli in volo”. Complimenti!!! Camminare in questi luoghi è tornare veramente indietro nel tempo !
Accompagnatore dell’escursione il Socio Cai Marco Garcea
Per il video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=sdDxgqQyXzo