15
NOV
2024

Il CAI di Padova nel Parco delle Serre sul sentiero Li Nivieri tracciato da Incrociamenti ODV

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testo e foto del socio Maurizio Manno*

E’ stato di pieno successo, sotto tutti i punti di vista, la visita dei soci del CAI di Padova per una settimana di trekking nel Parco Naturale Regionale delle Serre Calabre (https://parcodelleserre.it). L’iniziativa, la prima nel suo genere, si è svolta dall’11 al 18 maggio 2024 ed è stata organizzata e curata dall’Associazione Incrociamenti ODV. Con l’occasione della visita vi è stata anche, presso la sede del Parco Naturale Regionale delle Serre, la costituzione formale della Sottosezione CAI delle Serre e l’inaugurazione del percorso completo del nuovo sentiero Li Nivieri, che unisce Serra San Bruno a Badolato borgo.

La settimana di escursioni è iniziata, già nel giorno di arrivo degli escursionisti di Padova, con la cerimonia che ha visto la partecipazione dei rappresentanti ai massimi livelli del CAI nazionale, regionale della Calabria, della sezione di Padova  e di quella di Catanzaro, oltre che dei soci dell’Associazione Incrociamenti ODV e di Calabria Verde. Hanno partecipato all’incontro anche i Sindaci di Serra San Bruno e di Brognaturo e i delegati di quelli di Badolato e Guardavalle impossibilitati alla presenza in persona. L’incontro si è concluso con una ricca e interessante presentazione della flora e della fauna del Parco da parte del fotografo e documentarista serrese Bruno Tripodi.

Ma veniamo al quid dell’iniziativa, ovvero il nuovo tracciato sentieristico Li Nivieri Serra San Bruno-Badolato borgo. Il percorso si è svolto in tre giorni, il 13 e 15 maggio sul tracciato vero e proprio e il 14 maggio su una variante circolare accessoria fino alla cascata di Petracupa, con due pernottamenti presso la scuola di Elce della Vecchia messa a disposizione dal Comune di Guardavalle. Il sentiero completo, di circa 40 km, quasi tutti in boschi di faggeti, lecceti, castagneti, pinete e abetaie (tra cui il caratteristico abete bianco, Abies alba), si articola su tracciati con vari gradi di difficoltà, alcuni, centenari, scavati nella montagna, altri tracciati di recente, altri ancora individuati ad hoc da Incrociamenti ODV e aperti da Calabria Verde e dal Parco. Sul percorso sono presenti numerose sorgenti e corsi d’acqua che alimentano una fitta e rigogliosa vegetazione, in altre parti prevale la macchia mediterranea coi profumi e i colori della sua flora. 

Breve descrizione dell’escursione

Quattordici escursionisti si sono presentati, con equipaggiamento tecnico leggero, alla partenza dal piazzale del museo della Certosa a Serra San Bruno. Le vettovaglie per il pernottamento sarebbero poi arrivate direttamente alla scuola di Elce sui mezzi forniti da Incrociamenti ODV. Da qui, seguendo i cartelli ben visibili sistemati in precedenti escursioni dal CAI e dai volontari dell’Associazione, il gruppo ha raggiunto località Rosarella da cui inizia il sentiero Archiforo, santuario del famoso abete bianco, recentemente manutenuto dal Parco nei tratti più critici. Raggiunta in circa 40’ la Petra del Signore, un maestoso monolite di granito in cima al sentiero, il gruppo ha percorso un tratto dell’ampia carrozzabile verso sinistra fino a loc. Lu Bellu. Qui si trova un ampio rifugio, non utilizzato ma in condizioni ancora conservate. La struttura, raggiungibile in auto e dotata di fontana, è stata anche in un passato recente meta di gite da parte dei Serresi e non solo e proprio per questo merita di essere sistemata. Lasciata la carrozzabile, il percorso sale per traccia evidente finchè, poco dopo, facendo attenzione si nota una deviazione a destra che in circa 5’ porta alla Petra dell’Ammienzu, un altro monolite, in passato sede di una cava di granito, dove ancora oggi si trovano dei semilavorati che mostrano i fori utilizzati per il taglio dei massi dal blocco principale secondo la millenaria tecnica dei punciotti.

Ripreso il sentiero principale, si sale per percorso logico su canali profondi scavati dall’acqua e più recentemente purtroppo anche da moto e fuoristrada ad assali maggiorati. Non possiamo qui non lamentare i percorsi impropri e non regolamentati nella montagna da parte di questi mezzi che causano ferite importanti del terreno e modifiche dei sentieri. Arrivati a un piccolo pianoro si fa attenzione a prendere la deviazione sulla sinistra, peraltro segnalata, che su terreno semipianeggiante, con versante a monte sulla destra e ricco d’acqua, permette di evitare una lunga salita, guadagnando circa un’ora rispetto al tracciato normale. Superate delle cascatelle, il sentiero si ricongiunge a quello principale e prosegue a sinistra su quote variabili, prevalentemente in salita. Dopo breve sovrapposizione col sentiero Italia, che sale da Serra con percorso diverso, si continua a salire fino a raggiungere loc. La Pomara che coi suoi quasi 1.300 mt rappresenta il punto più alto di tutto il percorso. In questa zona, sul versante nord, facendo bene attenzione, si trovano alcune “nivieri”, che hanno dato il nome al sentiero. Sono buche o avvallamenti di varie dimensioni, alcune perfettamente circolari, che fino a non moltissimi anni fa venivano usate per la produzione e conservazione del ghiaccio per uso anche alimentare.

La discesa, sempre su tracciato evidente, porta alla fonte Schiminzi e dopo poco alla provinciale (SP 43/140). Qui vi sono tre possibilità. Si può semplicemente attraversare la strada e proseguire sul sentiero che sale progressivamente, facendo attenzione a girare a sinistra quando indicato dai cartelli collocati da Incrociamenti ODV, fino a raggiungere il bivacco Monacelle (o Monacelli), una bella struttura su due piani e con caminetto. Il bivacco è al momento privo di servizi igienici ma avendo una fonte di acqua potabile poco distante (purtroppo al momento in cui scriviamo non attiva) ha tutti i potenziali per un utilizzo come rifugio. La struttura viene ora utilizzata da CalabriaVerde come ricovero di materiale e per il ristoro del personale. La seconda possibilità è percorrere un tratto di circa 500 mt di provinciale n. 43 sulla sinistra, fino a raggiungere, poco oltre il bivio per la diga del fiume Alaco (che alimenta il lago della Lacina), un vecchio casolare sulla destra. Appena superata questa struttura, sulla destra si esce dalla provinciale n. 43 e si percorrono due tratti di sentiero evidenti e quasi rettilinei fino a raggiungere, attraversata la strada per la diga, un’ex-area picnic attualmente in disuso in loc. Stafferino. Di qui si prosegue fino al bivacco Monacelle di cui dicevamo sopra; trovandosi a circa metà percorso tra Serra e Badolato, una volta ristrutturato e fornito di servizi ed acqua corrente potrà divenire un’ottima sede di sosta per il pernottamento di 10-12 persone. Il terzo percorso, più diretto ma meno o punto tracciato, è intermedio fra i due e porta prima all’ex-area picnic Stafferino e poi al bivacco Monacelle.

L’umidità elevata, la temperatura bassa ed un’insolita nebbia hanno impedito di cenare all’aperto, come fatto in precedenza in altre occasioni estive in cui si è potuto godere della suggestione del bosco. Comunque il rifugio al suo interno è sufficientemente ampio perché possano cenare sedute 15-20 persone. Anzi il calore del fuoco, l’atmosfera e soprattutto l’ottima cucina degli amici della frazione di Elce della Vecchia hanno fatto il resto.

Il giorno seguente il gruppo ha compiuto, come variante al percorso principale, un’escursione circolare da Elce al borgo fantasma di Petracupa (abbandonato a seguito dell’alluvione del 1950) e all’omonima cascata sul fiume Assi, tornando ad Elce per il pernottamento, non prima però, per i più temerari, di un bagno nel laghetto sotto la cascata.


Tracciato del sentiero Li Nivieri Serra San Bruno-Badolato percorso nel corso della visita del CAI-Padova al Parco Naturale Regionale delle Serre (13-15 maggio 2024). I punti cospicui indicano rispettivamente da sinistra a destra la partenza dal Museo della Certosa, il bivacco di Monacelle, la scuola di Elce della Vecchia e l’arrivo a Badolato.

Il terzo giorno il gruppo ha percorso la seconda parte del sentiero, prevalentemente in discesa, da Elce a Badolato (il congiungimento dal bivacco ad Elce è statto tracciato in occasione delle precedenti escursioni preparatorie). Con partenza dall’ottima area picnic Fagu Grande di Elce il sentiero si articola su terreno con vegetazione a basso fusto e in aree fortemente disboscate sul versante nordest. Dà un’impressione fortemente negativa, in questa parte del percorso, vedere la distesa dei tralicci del parco eolico di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Incrociamenti ODV e il Parco delle Serre si sono già espressi a tal proposito, denunciando la collocazione quanto meno inopportuna delle pale stesse in zone boschive ad alto impatto ambientale e turistico.

         Giunti alla casermetta di Santa Caterina, vicina al bivio della SP 140 con la SP 136, gli escursionisti hanno sostato nell’area picnic qui recentemente ricostruita, a cura del comune di Badolato, dall’Azienda Ierace di Elce, prima di intraprendere la discesa in fitto bosco tagliando i tornanti e costeggiando i monoliti di Petra Perciata. Questa parte del sentiero è tra le più interessanti del percorso. Il tracciato segue il vecchio tratturo scavato nella montagna dall’uso secolare, quando costituiva la principale via di collegamento tra i paesi delle Serre e la costiera ionica.

        Appena usciti dalla boscaglia si prende sulla destra della SP 136, una traccia evidente, in discesa, che si inoltra per alcuni km su un nuovo percorso aperto per l’occasione da Calabria Verde su iniziativa del Comune di Badolato. Raggiunta nuovamente la SP 136, se ne percorre un breve tratto per poi deviare, sempre sulla destra, per strada a tratti cementata, fino a raggiungere dopo pochi km la SP 137 Santa Caterina-Badolato che, dopo poco e a sinistra, conduce alla chiesa di San Domenico alle porte di Badolato borgo. Percorso complessivo, circa 40 km.

* M.Manno è presidente di Incrociamenti ODV, un’associazione di volontariato costituitasi nel 2023 per promuovere lo sviluppo e la fruizione dei sentieri, delle tradizioni, delle culture e delle diversità presenti nel Parco della Serre Calabre.

Cai Padova e Cai Catanzaro alla partenza per il Sentiero Frassati
Escursione sul Sentiero Frassati
In cammino nei boschi delle Serre
La segnaletica, non proprio ortodossa ma efficace
Piante e fiori sul sentiero Li Nivieri
Le ginestre in fiore a metà del percorso Serra San Bruno – Badolato
Fiori di Cisto sul sentiero Li Nivieri
Il taglio della torta per l’inaugurazione della Sottosezione delle Serre Calabre del
Cai Catanzaro
Area picnic della casermetta di Badolato
Alberi secolari nel bosco di Badolato verso Petraperciata
Area picnic Fagu Grande a Elce della Vecchia (Guardavalle)

Attività alpinistica ed escursionistica di Maurizio Manno (2023) Numerose spedizioni/ascensioni europee ed extraeuropee tra cui le seguenti: in stile alpino: Cerro Solo (Patagonia argentina, 2121m), Aconcagua/campo Berlin (Patagonia cilena, 5930m), Sentiero degli Inca/Machu Picchu (Perù, 2430m), Vulcano Licacabur (Bolivia, 5916m) con guida e/o portatori: Kilimangiaro (Tanzania, 5895m), Stok Kangri (Ladakh, India, 6120m, interrotta per neve), Island Pick (Nepal, 6165m, parziale) scialpinismo: Tubkal (Marocco, 4500m), Jungfrau (Svizzera, 4158m), Dome des Esecrins (Francia, 4015m), Huayna Potosì (Bolivia, 6088m), Illimani (Bolivia, 6439m), Punta Gnifetti-Monte Rosa (Italia, 4554m), Tofana di Rozes (Italia, 3244m), Gran Sasso (Abruzzo, Italia, 2912m), Etna/Cratere NE (Italia, 3320m). Circa 100 ascensioni minori, in stile alpino, via ferrate o escursioni di scialpinismo su cime/pendici dolomitiche, alpine e appenniniche.

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