“Il segnale bianco-rosso, il filo di Arianna dell’escursionista”
Segnali verticali, segnavia semplici, segnavia a bandiera, ometti. Pali, pietre, alberi, picchetti, cippi. Una sequenza che si dipana davanti agli occhi dell’escursionista, indicando la direzione, dando rassicurazione, dissipando i dubbi agli incroci. Spesso recuperando vecchie vie, restituendo dignità e utilità a percorsi battuti per decenni o per secoli. Grazie al lavoro di volontari che curano la rete dei sentieri, lunga quanto neppure si immagina. Sentieri che vengono consegnati alla collettività, e vivranno grazie ai passi di chi li percorrerà. Che vanno a formare una infrastruttura a bassissimo impatto ambientale, di grande valore sociale, storico, culturale. Ma quei segnali dipinti di bianco e di rosso si bagnano, sbiadiscono al sole, si consumano, il bianco si ingrigisce, il rosso tende a confondersi con la pietra. L’inevitabile prezzo pagato al tempo e agli elementi naturali. L’usura fisiologica. Su quei segnali bisogna tornare periodicamente. Controllarne lo stato, se necessario armarsi di pennelli e vernici e ridare colore e visibilità. Con pazienza, con dedizione, con spirito di appartenenza. Senza dimenticare che curare un sentiero significa anche imparare ad andare in montagna. E che non guasta, tutt’altro, avere nello zaino una vecchia carta topografica, la meticolosa rappresentazione del terreno sul quale ci muoviamo, dei luoghi che attraversiamo. E una giornata dedicata a ridare colore ai segnali bianco-rossi diventa l’occasione per contribuire al bene della comunità, in cui chi sa insegna a fare e chi impara a fare scopre un aspetto inedito dell’andar per sentieri. In allegria, con il senso della socialità, in unità di intenti, per la Sezione.
Tre Marzo 2024, manutenzione sentiero 306 del Parco della Scuola Agraria.
Piergiorgio Iannaccaro