L’evento di presentazione del volume 3 del Sentiero Italia Cai a Catanzaro
Giovedì 16 dicembre presso la sala dei concerti del comune di Catanzaro si è svolta una serata di presentazione del terzo volume della collana di Idea Montagna sul Sentiero Italia del Club Alpino Italiano, dedicato al tratto calabro-lucano. Fra gli autori erano presenti Marco Garcea e Francesco Bevilacqua. Ma cos’è il Sentiero Italia: è un trekking che attraversa tutto l’arco alpino, l’Appennino peninsulare e quello delle due grandi isole, Sicilia e Sardegna per una lunghezza complessiva di oltre 7000 km. Le tappe calabresi sono 32 (dall’Aspromonte al Pollino) per oltre 640 km. Dopo essere stato ideato, pensato e progettato operativamente da Teresio Valsesia, Riccardo Carnovalini e Giancarlo Corbellini per il CAI con l’aiuto delle migliori guide locali dell’epoca, dopo essere stato segnato dalle sezioni CAI, nel 1995 fu percorso interamente e continuativamente da un primo, nutrito gruppo. Ne nacquero un libro e un film. Nel 1999 il sentiero venne nuovamente percorso da un altro gruppo, con la pubblicazione di un ulteriore volume. Nel frattempo decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno percorso e percorrono ogni anno tratti del Sentiero Italia, attraversando alcuni dei territori più suggestivi del Paese, imparando a conoscere culture e paesaggi, contribuendo a mantenere vive le aree interne. Quel che abbiano cercato di dire ieri sera con Piergiorgio Iannaccaro, Filippo Veltri e Marco Garcea: 1 camminare in montagna non è solo divertimento; 2 camminare in montagna è un’attività salutare che consente di visitare luoghi ad alto gradiente estetico e nello stesso tempo riattiva la memoria culturale; 3 la gente che vive in montagna, con servizi e protezioni ridotti all’osso (rispetto a chi vive in pianura e in città) ha bisogno di veder riconosciuto il valore e la dignità dei propri luoghi; 4 la montagna è un ambiente non solo bello ma anche difficile e fragile che ha bisogno di cure, passione, amore, tutela; 5 la transizione green del PNRR non deve servire a saccheggiare le risorse delle nostre montagne. Francesco Bevilacqua