Rubrica: ti consiglio un libro

Una nuova rubrica dedicata al mondo dei libri di montagna, selezionati e recensiti dai soci della nostra Sezione. Ti consiglio il libro del mese di Maggio è dedicato a: Passato e Presente. Quante storie… di Michele Belcastro. Recensione a cura dei soci Piergiorgio Iannaccaro e Filippo Veltri. Buona lettura TI CONSIGLIO UN LIBRO – Il libro del mese di Giugno: “Calabbria Cost tu Cost” di Alessandro Frontera. A leggere il titolo qualcuno potrebbe obiettare su un errore ortografico, ma non è così. Alessandro ha proprio scelto questo titolo. Il perché ? Sul libro lo scoprirete. Chi è Alessandro Frontera: un tranquillo ragazzo che vive a Varese con genitori calabresi. Una laurea in agraria e un modesto lavoro. Un giorno decide di trasferirsi in Calabria alla ricerca delle sue radici. Lascia la Lombardia per scoprire la Calabria nel migliore dei modi: a piedi ! Inizia il suo viaggio percorrendo 197 km, partendo dallo Ionio e giungendo sul Tirreno. Due mari, le montagne che lo legano profondamente a questa terra del sud. Durante il cammino prende appunti per raccontare la sua esperienza in un libro. E così nasce “Calabbria Cost tu Cost” di Alessandro Frontera. La sua storia continua sul libro. Buona lettura Ti consiglio un libro: il libro del mese di Luglio è Bianco di Sylvain Tesson “Sotto la neve il mondo si ritrae. Restano pochi colpi di pennello cinese. Nel sogno bianco galleggiano picchi, pareti, creste e pilastri ridotti a rughe di espressione. La neve lumeggia tutto quel che tocca: è la bellezza. Pura com’è, riempie i vuoti di un principio invisibile, annulla l’imperfezione, conserva il rilievo. Il candore perdona l’inutile, mascherandolo.” Sylvain Tesson, Bianco, Sellerio Editore, 2023. Per Sylvain Tesson la vita è movimento. Nell’arco di quattro inverni, accompagnato dall’amico Daniel Du Lac, vincitore della Coppa del mondo di arrampicata, guida di alta montagna, pioniere di vie estreme, compie con gli sci la traversata delle Alpi, da Mentone, sulla costa francese, fino a Trieste, passando da Italia, Svizzera, Austria e Slovenia. Ai due viaggiatori si aggiunge poi Philippe Rémoville, entusiasta alpinista incontrato in un rifugio. Insieme hanno così percorso 1.600 chilometri e superato più di 60.000 metri di dislivello. Ogni singola giornata è una sfida contro il freddo e la fatica; le soste nei rifugi diventano occasione per conoscere personaggi indimenticabili, da un canonico dell’ospizio del Gran San Bernardo al figlio dello studioso Jean Starobinski, guida alpina ed esperto del mondo dell’arte. Immerso in un panorama che racchiude una forza selvaggia e una potenza trascendentale, Tesson si confronta con la bellezza e con il vuoto, con lo sforzo fisico e mentale, col silenzio della natura e il costante rumore di fondo del cervello al lavoro. Vive lo slancio del gesto perfetto e la mortificazione di una caduta, riposa in rifugi vuoti, a disposizione degli alpinisti solitari, scopre che il vero lusso non sta nella raffinatezza di un oggetto o nell’abbondanza dei piaceri, ma nella minestra dopo la fatica, nella contemplazione di un fuoco dopo il gelo: «il lusso consiste nella cessazione dello sforzo. Il lusso è compimento». L’uomo alle prese con la montagna, con la luce infinita delle Alpi, scrive Tesson, non migliora, non si redime, non si tra sforma. «Quando raggiunge altezze meravigliose, vi trasporta la sua miseria». Bianco sorprende per lo sguardo privo di arroganza, per l’assenza di ogni fittizia esaltazione. Non c’è la mistica della solitudine eroica nella natura madre e matrigna, o il culto della purificazione nell’aria cristallina delle vette. C’è solo un viaggio, fuori e dentro di sé, e un sogno di bambini, quello di avventurarsi nel mistero del mondo.**Dalla home page di Sellerio Editore. TI CONSIGLIO UN LIBRO – Il libro del mese di Agosto: Sentiero Italia Cai volume 3 dedicato alla Calabria TI CONSIGLIO UN LIBRO – Il libro del mese di Settembre: Il Cercatore di luce di Carmine Abate “Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all’amore tra l’artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall’incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare una storia famigliare, e vi intreccia la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l’autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all’altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso “Trittico della Natura” di Giovanni Segantini. È lui l’inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l’ultima, grandiosa opera. L’unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra.”